Se in centro a Milano c’è il “Bosco Verticale”, nell’immediata periferia a Cavenago Brianza sta per nascere la “Fattoria Verticale”, il più avanzato progetto di sviluppo agronomico del nostro paese

Cos’è una vertical farm

Una vera e propria rivoluzione nel settore dell’agricoltura che, secondo l’opinione di molti, in futuro cambierà radicalmente l’approccio dell’uomo alla coltivazione di ortaggi e verdure. L’obiettivo è poter coltivare vicino alle grandi città, se non addirittura in ambito urbano, azzerando l’occupazione del suolo del 90% e ottimizzando la resa e la qualità del prodotto. Tutto questo è reso possibile grazie alle più innovative soluzioni tecnologiche che, unite insieme, realizzano un delicato equilibrio produttivo che, peraltro, fa dell’essere sostenibili la propria priorità. Planet Farms, la società milanese di Luca Travaglini e Daniele Benatoff, ha realizzato tutto questo realizzando l’evoluzione dell’intera filiera, dallo sviluppo tecnologico e agronomico a monte fino alla produzione e commercializzazione dei propri prodotti vegetali e si pone l’obiettivo di esportare il sistema in tutto il mondo: è già prevista l’apertura di altri cinque stabilimenti in Europa.

Quali sono i vantaggi di una vertical farm

Gli “orti verticali” sono sempre esistiti ma con tecniche di coltivazione quasi tradizionali. Planet Farms invece per la prima volta mette insieme tutta una serie di soluzioni innovative che, in un futuro a medio termine, renderanno le vertical farm il futuro di una parte della produzione agricola. Il mercato esige prodotti agricoli freschi, di alta qualità, che siano reperibili 365 giorni l’anno e coltivati a Km zero, senza l’uso di pesticidi? Tutto questo viene ottenuto in una struttura indoor dotata al suo interno di un sistema di “scaffalature” su più livelli sovrapposti sui cui vengono seminate e fatte crescere le piante. Va da sé che i sistemi di controllo della temperatura e dell’illuminazione artificiale come quelli per il controllo dell’umidità e di filtraggio dell’aria siano fondamentali, così come quelli che forniscono alle piante il corretto approvvigionamento di acqua, sali minerali e risorse per la produzione. È perfino previsto un risparmio di acqua del 97%. Oltre al gusto (le piante cresciute senza pesticidi o diserbanti avranno “il sapore di una volta”), il valore aggiunto sta nel fatto che la vertical farm è in grado di gestire e automatizzare l’intero processo produttivo, controllando la filiera dal seme alla consegna del prodotto finale.

Planet Farms è in Brianza

Il nuovo stabilimento con sede a Cavenago, in Brianza, sta per essere ultimato. La struttura di oltre 9.000 metri quadrati si trova in una posizione strategica, a pochi metri dal casello autostradale della Milano-Venezia che permetterà alla logistica di essere ancora più efficiente. Le sue logiche, soprattutto per quanto riguarda l’architettura e i flussi interni dello stabilimento, renderanno possibile la valorizzazione delle risorse naturali e dei suoli agricoli, sviluppati in verticale, il che renderà la produzione indipendente dalle condizioni climatiche e dalle stagioni e perfino, volendo, dall’alternanza sole e ombra della giornata.

Cosa verrà coltivato oggi e in futuro

Questo sistema isolato dalle condizioni ambientali esterne permette alle piante di crescere in locali controllati, lontano da ogni tipo di inquinamento, insetti e batteri. Ogni ripiano è dotato di una infinita serie di sensori che permette il monitoraggio costante di tutta l’attività produttiva e la possibilità di intervenire just in time in caso di necessità. Va da sè che un sistema così sofisticato presupponga anche la tracciabilità del prodotto con un sistema Blockchain. Fin dall’inizio dell’esercizio, nelle prime settimane del 2021, si partirà con la produzione di basilico, erbe aromatiche e insalate in foglia. Ogni coltivazione avrà origine da sementi tradizionali. In futuro però è previsto che la produzione possa essere estesa non solo ad altri tipi di vegetali e frutti ma anche alla floricoltura.

Le altre tecnologie in campo

La realizzazione del progetto Planet Farms ha richiesto la collaborazione di una serie di partner estremamente specializzati con un profondo know-how nelle specificità che una vertical farm richiede. Oltre alla Travaglini S.p.A. che ha una lunga esperienza nel campo dei prodotti agro-alimentari e della realizzazione degli impianti di climatizzazione e delle camere bianche per il confezionamento, fanno parte del progetto anche Sirti che si è occupata della progettazione e realizzazione dell’infrastruttura tecnologica dell’impianto. Questa comprende anche i sistemi 4.0 di IoT e il datacenter che gestirà i BigData e la Intelligenza Artificiale necessari a far funzionale la farm. Tra le altre aziende, la progettazione e la realizzazione di macchinari ad hoc e lo sviluppo del software che, partendo dai dati deei sensori, coordina i movimenti dello stabilimento è della brianzola 255 HEC mentre la ligure Netafim, specializzata in gestione dell’irrigazione di precisione, si è occupata della specifica nutrizione delle piante.

Una lampada per ogni pianta

Ogni pianta vuole il tipo di coltivazione ad essa più congeniale e ogni pianta richiede anche una luce adeguata. Signify (già Philips Lighting), già partner per la realizzazione del laboratorio di ricerca operativo dal 2018, ha fornito una illuminazione a led modulari mirata per ogni tipologia di ortaggio. Queste speciali lampade utilizzano sensori che agiscono in modo automatizzato in base ai parametri rilevati, regolando l’intensità e il colore della luce in funzione delle necessità specifiche e alle fasi del ciclo della crescita. Questo tipo di illuminazione permette al prodotto una migliore qualità e garantisce un raccolto più abbondante.

Fonte articolo: https://corriereinnovazione.corriere.it/cards/agricoltura-urbana-brianza-piu-avanzato-stabilimento-europeo-vertical-farming/cos-vertical-farm_principale.shtml